Camera ottica: Pagine di letteratura e realtà

I libri, come i volti e gli incontri, agiscono su di noi in modo multiforme: oltre al piacere della lettura, offrono sempre nuove chiavi di interpretazione del mondo. I libri che leggiamo ci formano, e spesso influenzano il nostro modo di pensare e di scrivere. Vita e letteratura si toccano e si scambiano. E lo scambio può non fermarsi qui ma continuare anche nella lettura, quando essa coinvolga la vita vissuta degli scrittori più amati. E ciò accade in modo singolare se a leggere, e a scrivere poi della lettura, è una narratrice, una scrittrice impegnata nel mondo della cultura quanto in quello della critica del quotidiano. In Francesca Sanvitale la lettura critica non si riferisce mai alla sola letteratura ma passa attraverso il bisogno di rappresentare la persona «che leggi» nella vita «che vive»: di capire e conoscere la realtà di coloro che hanno prodotto letteratura. Così avviene, nei saggi di Camera ottica, con Katherine Mansfield e Simone de Beauvoir, Bruce Chatwin e Pasolini. come con Tasso e Michelangelo, Gianna Manzini e Neera, Alberto Moravia e Natalia Ginzburg. Tutti ritratti che compongono un sempre non finito autoritratto. Cosî nascono, dal bisogno di leggere la realtà, gli appunti del viaggio a Petra o nello Yemen del Nord e le pagine d’intervento in cui la Sanvitale riflette sui recenti mutamenti politici e culturali interrogandosi su che cosa significhi oggi «fare letteratura». Proprio perché sta dentro, infatti, lo scrittore è coinvolto e osserva, comprendendo a poco a poco, ciò che avviene fuori: come l'osservatore che sta all’interno di una camera ottica scopre che le immagini, formatesi sullo schermo concavo, appartengono al mondo vivo che lo circonda, che sono immagini sorprese e rapite alla realtà nel suo svolgersi.